Intervista a Mauro Venturelli d.t Noarna
Il campionato di serie C trentina si è
concluso domenica con il successo del Noarna. Abbiamo fatto alcune
considerazioni tecniche con il direttore tecnico della compagine
lagarina Mauro Venurelli che analizza così il campionato appena concluso.
1 DOMANDA
Come giudichi la tua esperienza a
Noarna?
La mia esperienza come allenatore a
Noarna è stata più che positiva. Molti mi hanno chiesto, cosa mi ha
portato a venire a fare questa scelta . A mio giudizio chi non è mai
stato a Noarna, piccola località alle porte di Rovereto, dove ruota
tutto intorno al tamburello, non può capire. Mi è sembrato di
rivedere la situazione che c'era anni fa a Castellaro, dove c'era un
nutrito gruppo di giovani del luogo molto promettenti e tutto il
paese coinvolto.
2. Come ti è sembrato il livello
del campionato di serie C trentino?
Il livello complessivo del campionato
di serie C trentino lo ritengo buono. Nella media, leggermente
superiore a quello della serie C di Mantova, campionato a cui ho
partecipato come giocatore del Cereta.
A tuo giudizio il Noarna cosa ha avuto più delle altre
squadre? Quale ti è sembrata la formazione più completa, quella che
vi ha messo maggiormente in difficoltà?
Il Noarna quest' anno ha ben figurato,
non nascondo che il primo obiettivo che ci eravamo prefissati era
arrivare nelle prime due classificate. Siamo riusciti a vincere il
campionato, non senza difficoltà, ma dimostrando una continuità nei
risultati che ci ha portato al primo posto in classifica. Il gruppo è
molto affiatato. Ed è composto prevalentemente da giovani. Questa
grande partecipazione giovanile è stata il principale motivo della
mia presenza a Noarna.Diverse formazioni, mi hanno colpito
positivamente: Faedo, Valle San Felice nel girone di andata, il
Segno, ma la nostra bestia nera è stata il Tesero, squadra costruita
intorno a un giocatore di indiscussa qualità e professionalità come
Paolo Bisesti, mio compagno nel 1999, nel fortissimo Castellaro
insieme a Manuel Beltrami, Luca Baldini, Gabriele Cunegato e Alberto
Crosato che poi ho allenato successivamente a Sommacampagna.
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