Finale di Serie A
Aggiunto da Franco Longo
CALLIANETTO: Dellavalle, Petroselli,
Festi, Cavagna, Previtali. D.t Leonardi
MEDOLE: Tommasi, Pierron,
Monzeglio, Derada, Zanotti. D.t Facchetti.
ARBITRO: Bonicalzi (Bressan
Angeli)
PROGRESSIONI: 0-3, 1-5, 2-7,
5-7, 7-8, 9-9, 9-12, 9-13.
Castellaro 14 ottobre 2012,
una data che resterà negli annali e nella memoria degli appassionati di
tamburello per molto tempo. Dopo dieci scudetti consecutivi il Callianetto ieri
ha dovuto arrendersi alla compagine mantovana del Medole, che in questa stagione è stata l’ unica
formazione capace di dare amarezze alla squadra piemontese. Una sconfitta che
in parte brucia in casa Callianetto, perché dopo aver chiuso un campionato di
quattro mesi in vetta e con otto punti di vantaggio sulla seconda della classe,
proprio il Medole perdere il tricolore dopo una giornata no fa sicuramente
male. Raramente è capitato vedere il Callianetto andare sotto nel punteggio.
Ieri i ragazzi di Quinto Leonardi sono andati sotto fino al 5-1, dal 10 gioco
chiuso sotto di 2-7 una rimonta che faceva ben sperare, soprattutto a parità
ristabilita sul 9-9, ma ieri il Medole ha giocato la gara della vita.
Ancora una volta sembra
fatale al Callianetto la terra mantovana, dove gli astigiani nel 2010 vi
persero due titoli ad opera del Mezzolombardo. In quell’ occasione la squadra
del Presidente Fassio seppe subito rialzarsi e tornare a vincere. Certo l’ annata dei campioni d’ Europa resta
di primissimo livello, visto che due titoli Coppa Europa e Coppa Italia sono
già stati conquistati e domenica prossima c’è in palio proprio la Super Coppa
ancora contro il Medole. Anche nel 2008 dopo la sconfitta in Coppa Europa a Segno
il Callianetto seppe rifarsi, aggiudicandosi in seguito tutte le edizioni
seguenti (2009, 2010, 2011, 2012) e quindi nel prossimo campionato sarà facile
vedere Manuel Festi e compagni giocare ancora con più grinta. Tante sono le considerazioni che si possono
fare sulla finale di ieri in primis quella di farla in gara unica, seconda
quella di farla in territorio mantovano, scelta che alla vigilia aveva
sollevato qualche perplessità al direttore tecnico dei piemontesi Quinto
Leonardi, terzo l’ assenza di Manuel Beltrami, giocatore forse unico, anche se
il suo sostituto Riccardo Dellavalle è un fuoriclasse che qualsiasi allenatore
vorrebbe schierare nel quintetto
titolare. La gara di ieri ha visto un Medole partire fortissimo e andare subito
avanti. Nel finale i campioni d’ Italia hanno commesso qualche errore di troppo.
Previtali falliva una chiusura facile per un campione del suo calibro, Riccardo
Dellavalle faceva un fallo sul 10-9 (40 pari), errore che sarebbe costato molto
ai piemontesi che dopo subivano l’ undicesimo gioco e non riuscivano più a
farne altri.
Tante sono le
considerazioni, uno è il dato di fatto, ieri il Medole ha disputato una grande
partita e alla fine ha potuto conquistare lo scudetto dopo 23, l’ ultimo titolo
della compagine virgiliana infatti risale al 1988. Il Medole si era aggiudicato
anche i due campionati precedenti 1986 e 1987, poi due successi trentini firmati Aldeno.
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